Dolore: 5 motivi per cui non puoi migliorare (senza un piano)
Ti ho mentito: c’è un unico fattore che non ti fa procedere nella direzione del miglioramento, che ti sei prefigurato.
La tua mente
Sì esatto, spesso prima ancora di trattare un paziente (noi fisioterapisti) dovremmo chiederci se è in grado di acquisire la capacità di cambiare progressivamente i propri comportamenti e le proprie abitudini, che lo hanno fatto piombare nella cronicizzazione dei sintomi:
- il proprio modo di alimentarsi,
- di dormire,
- di programmare i propri obiettivi ed obiettivi intermedi,
- il proprio modo di applicarsi e concepire la seduta fisioterapica
- il proprio modo di pensare al proprio corpo.
In poche parole: la sua mente
Un disturbo muscolo-scheletrico, caratterizzato da dolore cronico che sta lì da mesi, non può essere risolto con un colpo di bacchetta magica e neanche in 10 sedute. Ha bisogno di applicazione del paziente.
Se ci pensi è la stessa cosa che fai quando ti approcci ad una nuova lingua tipo l’inglese: non pensi mica di parlarla semplicemente seguendo le lezioni del tuo insegnante. Devi applicarti costantemente per migliorare le tue competenze linguistiche nel tempo.
Il 70% 80% è applicare (e applicarti su) ciò che ti viene insegnato.
Ma non si capisce, invece, il perchè chi ha dolore cronico vada a caccia di soluzioni veloci
quando invece migliorare da un disturbo cronico significa modificare lentamente e progressivamente i meccanismi stessi di elaborazione e processazione dell’esperienza dolore.
In questo breve video sintetizzo il perchè non puoi migliorare, se hai una visione passiva della fisioterapia, nel senso che ti aspetti che qualcuno ti imponga le mani poi fai 4 esercizi per 5 giorni stentati e guarisci
Non è così: questa è la nuda e cruda verità nient’altro
Dott. Raffaele Tafanelli, Fisioterapista iscritto all’ordine